La Theory of Mind durante la lettura di testi finzionali e fattuali

Un test sugli strumenti di misurazione della TOM in ambito letterario
Gabriele Vezzani, Julia de Jonge, Ainur Kakimova, Anja Meyer, Simone Rebora, Krystyna Wieszczek e Massimo Salgaro
in NODES 21-22 →
2023

doi.org/10.57633/NODES-21/4-ITA

Il concetto di Teoria della Mente (Theory of Mind, ToM), o mentalizzazione, riguarda la lettura letteraria poiché i lettori tendono naturalmente a formare inferenze riguardo alle credenze, emozioni o intenzioni dei personaggi delle storie che fruiscono. Secondo la proposta di Lisa Zunshine, la letteratura di finzione si caratterizza per la sua capacità di descrivere stati mentali su più livelli e per il conseguente alto grado di ToM che essa richiede dal lettore. Partendo da questa idea, ci siamo chiesti se le aspettative causate dal genere di un’opera influiscano o meno sull’attività di mentalizzazione dei lettori. Coerentemente con le tesi di Zunshine, abbiamo ipotizzato che i partecipanti all’esperimento da noi condotto avrebbero dispiegato una maggiore ToM qualora si fossero aspettati di leggere un testo di finzione rispetto a uno fattuale. I dati raccolti non possono confermare questa ipotesi. Illustriamo poi il vantaggio di impiegare lo Short Story Task proposto da Dodell-Feder e colleghi (2013) come misura della ToM specifica per gli studi empirici sulla letteratura, discutendone l’adattabilità a diversi tipi di stimoli testuali.

Per citare questo articolo: Vezzani, G., de Jonge, J., Kakimova, A., Meyer, A., Rebora, S., Wieszczek, K., e Salgaro, M., (2023). La Theory of Mind durante la lettura di testi finzionali e fattuali. Un test sugli strumenti di misurazione della TOM in ambito letterario. Nodes (21-22):33-45, Numero Cromatico Editore, Roma